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Come funziona?

Partiamo col dire che esistono diversi livelli di editing, ma che tutti hanno alla base lo stesso obiettivo: portare il tuo romanzo alla sua forma definitiva. Quale dei vari livelli sia il più indicato per la tua opera, dipende strettamente da lei.

Correzione bozze. Anche il buon King, dopo centomila romanzi, ne ha ancora bisogno, come ha bisogno di tutto il resto, in realtà. Caccia a refusi, doppi spazi, ripetizioni, uniformità nei caratteri speciali, e un minimo di impaginazione, tanto per non uscire di casa con la camicia sbottonata, insomma. Ogni forma di editing include la correzione di bozze, giusto perché tu lo sappia, quindi niente panico.

Editing formale: Ci sei, o meglio, il romanzo c'è, ha una buona costruzione di trama, un intreccio saggiamente orchestrato, dei personaggi che funzionano, e, terminata la lettura, il fruitore comprende il messaggio/la missione/la morale che l'autore aveva celato nelle righe del testo in maniera sì sopraffina. Quindi cosa manca? Manca l'uniformità di stile tra un capitolo e l'altro, manca un po' di freschezza nei dialoghi, manca la semplificazione di periodi complessi, si necessita l'uso di un registro più attinente al contesto della storia, le parti descrittive andrebbero asciugate e ottimizzate. Questo manca, e ci penserò io, perché tu ormai hai l'assuefazione per quello che hai scritto, che te ne renda conto o meno.

Editing profondo / coaching: Il romanzo ha delle lacune, non ha preso la direzione corretta al bivio, i punti di forza e le peculiarità della tua penna sono stati messi da parte per fare spazio a cliché, per pigrizia o mancanza di ingegno. Tutte cose lecite, per carità (sono capitate a chiunque, compreso il sottoscritto), ma è bene sapere che se il tuo testo non viene preso seriamente in considerazione è proprio a causa di quelle cose, per quanto lecite. Come le risolviamo? Prendiamo il romanzo e lo psicanalizziamo, in tutto e per tutto: da dove arrivano i tuoi personaggi? Qual è il loro background familiare? Quali i loro obiettivi, timori? Conoscendoli meglio arriveremo a delle risposte più oggettive per la trama.

E lei, invece? La trama?

La trama ha bisogno di una scossa, il suo intreccio deve svilupparsi in modo da obbligare il lettore a voltare pagina dopo pagina, senza mai tradire la propria coerenza, ma, anzi, edificando il suo piccolo microcosmo per poter lasciare, dopo la parola fine, qualcosa di memorabile al pubblico.

Come si tirano le fila di tutto questo? Con lo stile, maledizione. Il tuo, ovviamente. In cosa eccelli? Qual è la tua voce autoriale, la cifra che ti contraddistingue? Qualsiasi essa sia, troviamola e spendiamola al meglio.

Ghostwriting: capita di non riuscire a cambiare punto di vista, capita di non conoscere in profondità un argomento, capita di non essere la mano più adatta per certe scene. Capita anche, nonostante ciò, che il romanzo abbia bisogno di altri punti di vista, approfondimenti e scene che ci riesce impossibile scrivere. Il mio lavoro è anche quello di soddisfare tali esigenze. Perché se il primo compito di un editor è riconoscere una cifra stilistica, il secondo è saperla emulare per asservirla alla narrazione.

Come faccio a indicarti quale intervento necessiti il tuo romanzo?

Banalmente, lo devo conoscere, e per conoscerlo devo leggerlo. Così da capire cos'ha da raccontare e come può raccontarlo.

E poi, inevitabilmente, devo conoscere te. Così da capire cosa avresti voluto raccontare e come l'avresti voluto raccontare, a tutti gli effetti.

Chiamami pure, magari non di notte (se non sotto specifica richiesta), ché ne parliamo.

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